Lo psicoterapeuta matrimoniale Jed Diamond ha individuato cinque fasi dell’amore di coppia, di cui tre attraversate da tutti e due riservate alle coppie che riescono a superare quelle precedenti. Per quanto possa essere difficile classificare e definire qualcosa di sfuggente e complesso come l’amore, vediamo quali sono questi stadi.
Innamoramento

Siamo drogati da ossitocina, estrogeni, serotonina, testosterone e dopamina che ci fanno provare euforia, attrazione e desiderio. Nell’assenza di consapevolezza che questo stato di benessere e felicità dipende da noi, lo imputiamo alla persona di cui siamo innamorati e, come ogni droga, ne vogliamo di più. Innalziamo l’altro su un piedistallo, eliminando ogni difetto ed esaltando i pregi e ci mostriamo al nostro meglio. Siamo carichi di aspettative: questo amore, come un farmaco miracoloso, curerà tutte le nostre ferite interiori e ci renderà felici.
Nasce la coppia
Iniziamo a vivere il “noi” sperimentando protezione, unione, gioia di stare insieme. L’innamoramento sta sfumando, ma non ce ne accorgiamo perché distolti dalla carica di eccitazione della novità di essere una coppia. Anche questa, come la precedente, è una fase di simbiosi, di vera e propria fusione, in cui si tende a trascurare il mondo esterno e a concentrarsi sull’attaccamento reciproco.
Disillusione e differenziazione
La vicinanza inizia a farci vedere che il partner non corrisponde alla visione idealizzata che ne avevamo all’inizio, ma non sappiamo che quella era una nostra deformazione, quindi attribuiamo all’altro la colpa di questo “cambiamento”, lo incolpiamo anche di non farci più sentire “felici”. Di pari passo smettiamo di mostrargli solo la nostra parte migliore. Ci sentiamo meno attratti e meno amati, non riconosciamo più nel partner la persona di cui eravamo innamorati. È il momento dei conflitti, del dolore, della frustrazione, della rabbia e della delusione. Si sperimenta la differenziazione, il desiderio di spazi individuali separati. È una fase del tutto naturale, come la precedente, che determina la fine delle relazioni superficiali e immature o il loro inizio su un piano più profondo ed evoluto. È in questo momento che ci si conosce davvero e ci si dovrebbe accettare per ciò che si è, smettendo di assegnare al partner un ruolo che non gli compete: essere responsabile della nostra felicità e curare le nostre ferite. Si costruiscono da questo punto in poi le basi del rispetto, del dialogo e della reciproca comprensione, oppure ci si lascia, cercando un altro innamoramento che ci dia le stesse sensazioni positive. Alcune coppie non si lasciano, ma restano prigioniere di questa fase, andando avanti per inerzia o nell’illusione che l’altro “cambi”, magari cercando al di fuori della relazione quelle emozioni forti dell’innamoramento.
Amore maturo

Se si supera la fase precedente e si riesce a conquistare una sana autonomia personale nello stare in relazione, dopo un certo allontanamento momentaneo, causato proprio dalla disillusione e dai conflitti della differenziazione, ci si riavvicina e si torna ad essere coppia, ma su un piano adulto, completamente diverso da quello iniziale. Si è alleati, ci si fida, ci si stima e ci si sostiene, perché ci si conosce davvero, senza le lenti deformanti degli ormoni dell’innamoramento. Ci si ama davvero, a questo punto, senza pretendere da noi stessi e dall’altro alcun cambiamento, senza aspettative infantili di salvare o essere salvati e senza il terrore di essere abbandonati. Ormai si sa cosa scatena i conflitti e come venirsi incontro per superarli, ci si sente più forti in due, ma saldi anche da soli. Si è davvero una coppia solo quando entrambi i partner raggiungono questa fase, che è caratterizzata dal dialogo, dalla progettualità condivisa, dal compromesso per andare incontro alle esigenze di entrambi e della coppia stessa.
Per Jed Diamond a questo punto subentra il quinto stadio, in cui la coppia non è più fine a se stessa ma è rivolta al mondo, perché proprio nel mondo vuole lasciare un segno concreto del suo passaggio, migliorandolo.
Conclusioni
Mentre le prime due fasi idilliache ma superficiali, durano mediamente da 6 mesi ad un anno, un po’ per tutti, la terza fase ha una durata estremamente variabile da coppia a coppia e da persona a persona e non di rado accade che uno dei due partner la superi, mentre l’altro vi sia ancora immerso. Allo stesso modo molte persone non passano mai al quarto (o al quinto) stadio dell’amore, perché richiede un grande impegno nel prendersi cura di se stessi, nell’ascoltarsi, nel conoscersi e nell’assumersi le proprie responsabilità, oltre che nel gestire i conflitti nell’unico modo costruttivo possibile: con il dialogo e il compromesso.
Il programma di crescita personale e cura della relazione “Tantra & Amore”, attraverso i suoi corsi ed eventi esperienziali, è studiato appositamente per fornire concreti strumenti di crescita personale all’individuo e alla coppia, per guardare le criticità con occhi diversi e superarle insieme.
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