Tantra & Amore

Tantra: la negazione non è mai positiva, il pensiero positivo è negazione.

Il pensiero positivo senza gesti concreti non è tantrico, è inutile e può essere dannoso.

Se pensi in negativo, ti accadranno cose negative; se pensi in positivo, ti accadranno cose positive. 

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È una filosofia di vita molto in auge, tuttavia è semplicistica, puerile e per certi versi anche pericolosa. Il solo pensiero positivo, senza una visione realistica della situazione e delle risorse e senza un piano d’azione, non è utile al conseguimento di alcun obbiettivo, neanche sul piano energetico. Al contrario, può essere nocivo.

negare o ignorare gli aspetti negativi della realtà e dei propri pensieri significa rimuovere e per il Tantra la negazione non è mai né positiva né utile alla crescita personale.

Se è più che mai possibile, a livello di fisica quantistica e filosofia cosmogenica, che il pensiero crei la realtà e non viceversa, è quantomai appurato che reprimere le idee negative, sostituendole con altre positive non le elimini affatto.
Perché ogni cosa che viene repressa e negata si deposita nell’inconscio, da dove agisce costantemente e potentemente.

Una vera trasmutazione alchemica del nostro lato oscuro non può che passare attraverso la sua totale accettazione ed il suo rilascio.
Qualsiasi altra azione che non passi per l’accettazione ed il pieno sentire del lato oscuro è negazione.

Ad esempio, se qualcuno ci ha fatto arrabbiare, reprimere l’ira, sforzarci di sentire amore e compassione verso quella persona, significa ingannarci, significa mettere una barriera di falsità e negazione fra l’apparire e l’essere. La rabbia, scomparendo dalla mente cosciente, andrà a depositarsi negli strati più profondi e verrà fuori in un’altra occasione, o condizionerà la nostra vita senza che neanche ce ne rendiamo conto.

 La negazione non è mai positiva e neanche risolutiva.

Tutto può essere affrontato e fronteggiato se è qualcosa di conscio, mentre cova sotto la cenere, come una bomba a orologeria, quando è inglobato dentro la mente subconscia.

La negazione peggiora la situazione.

I sentimenti negativi, le ferite, le ombre, il nostro lato oscuro, vanno accettati senza giudizio e senza scelta, per quel che sono: una parte di noi.
La via del Tantra prevede, tra le altre cose, proprio la totale emersione ed accoglienza di ogni componente di noi, soprattutto di quelle più sgradevoli.

Ovviamente accogliere e accettare non significa alimentare e portare in evidenza in modo altrettanto ossessivo. È normale che il pensiero negativo emerga, è sano lasciarlo emergere ed accettarlo, quindi si respira, si razionalizza, si verifica la effettiva situazione e si studia un piano di azione.

E per quanto riguarda il pensare positivo per raggiungere degli obiettivi specifici?

A quanto pare, anche in questo ambito, il solo fantasticare di aver già ottenuto il risultato auspicato non è poi così di aiuto come si riteneva. L’ottimismo “ottuso” non ci permette di riconoscere quando un obiettivo è oggettivamente non realizzabile e addirittura, anche per i traguardi possibili, abbassa le energie disponibili nel piano concreto per il conseguimento dell’obiettivo stesso.

In altre parole, i pensatori positivi sono facilitati nel superare piccoli ostacoli, ma svantaggiati nel fronteggiare grandi impedimenti che si frappongono fra loro e l’obiettivo.

Non è neanche difficile capirne il motivo: ingannando la mente con immagini in cui ce l’abbiamo già fatta, la mente deduce che non sia necessario dedicare risorse energetiche per ottenere quanto si desidera, avendolo già archiviato. Conseguentemente è impreparata ad affrontare le difficoltà. La mente non è stupida, ma se la inganniamo, lo diventa.

Ma allora dobbiamo essere spietatamente pessimisti?

No. Indugiare e crogiolarsi nel pessimismo non è di alcun aiuto ed abbassa le nostre energie.

Anche in questo ambito la scelta è sempre osservare ed accettare.

Significa che dobbiamo scegliere obiettivi realisticamente raggiungibili, individuare i possibili ostacoli, preparare un piano per affrontarli e solo a quel punto essere ottimisti circa la possibilità di farcela.

C’è un giornalista inglese, tal Oliver Burkeman, autore del libro “La legge del contrario”, seguendo i suggerimenti dello psicologo Albert Ellis, a sua volta ispirato da Seneca, che invita alla premeditazione dei mali.


Premeditare il male: la via negativa verso la felicità
Premeditare il male significa esercitarsi con una serie di scene immaginarie o addirittura sperimentandole nella vita quotidiana, a visualizzare lo scenario peggiore, per scoprire che sarebbe sgradevole ma non atroce e neanche letale. Simulare che la propria paura più grande si sia già verificata, per scoprire che in effetti si sarebbe in grado di affrontarla.

Quasi sempre le nostre paure sono più grandi dei veri pericoli che corriamo e passiamo la vita a temere ed evitare situazioni ed eventi che possiamo gestire. Ci affanniamo a eliminare la negatività dalla nostra vita, dai pensieri e dalle emozioni, e in questo tentativo disperato di cercare una felicità fatta di assenza di disagio finiamo con lo sprofondare sempre di più nell’infelicità.

Questa via negativa alla felicità comporta apprezzare l’incertezza, familiarizzare con il fallimento e perfino valorizzare la morte. Insomma un atteggiamento radicalmente diverso nei confronti di tutte le cose che solitamente ci sforziamo di tenere lontane dalla nostra vita.

Di nuovo, dunque, parliamo di osservazione ed accettazione. In altre parole: parliamo di Tantra, anche se non lo chiamiamo con questo nome.

È molto più tantrica la via negativa verso la felicità che il pensiero positivo ossessivamente ripetuto.

È proprio il Tantra ad insistere sull’accoglienza delle parti più oscure e negative di noi, sul trasformare la rabbia in passione. 

È la sintesi della potenza e dell’importanza di Kali, lato oscuro di Shakti, la dea femminile: è colei che porta distruzione, la notte suprema la cui ira devastante può dissolvere ogni mondo ed ogni divinità.

Kali pensiero positivo lato oscuro
Ma Kali è anche la sovrana della trasformazione, che evoca la paura e la repulsione portandoci in contatto diretto con gli aspetti più oscuri del cosmo, in modo da poterli trasformare, da canalizzare questa immensa energia in un processo creativo. Il lato oscuro di Kali alimenta Shiva, il dio maschile, e gli da la forza per vincere le tenebre, l’ignoranza ed il male.

In conclusione: pensare positivo è utile solo se si limita al credere di potercela fare, solo se subentra dopo aver valutato realisticamente la situazione, elaborato un piano d’azione ed aver iniziato ad agire in funzione dell’obiettivo. In tutti gli altri casi è inutile, disperde le energie, ed è pericoloso perché somiglia troppo alla negazione.


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Il programma, che si avvale dell’esclusivo Active Integrative Method®, integra metodiche orientali derivate dal Tantra e tecniche occidentali connesse con counseling ad approccio corporeo e coaching relazionale. Tra gli strumenti utilizzati, con l’effetto potenziante del gruppo: la meditazione, i rituali tantrici, il controllo del respiro, alcune tecniche esperienziali introspettive e comunicative, bio-energetica, esperienze psico-corporee per il rilascio emozionale, rispecchiamento, costellazioni familiari, relazionali, spirituali e sistemiche. Un percorso con pochi elementi teorici e molta sperimentazione diretta.

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«Il sesso sta alla radice della vita,
e non potremo mai imparare a rispettare profondamente la vita
fino a che non sapremo comprendere il sesso
».

Havelock Ellis


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